Il cammino di Sarzana verso la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028 si arricchisce di un fondamentale tassello: la partecipazione attiva della sua comunità. In un primo incontro pubblico tenutosi al Teatro degli Impavidi, circa cento cittadini, in gran parte espressione del vivace tessuto associativo locale, hanno risposto all'appello del Comune per contribuire con idee, visioni e proposte concrete alla stesura del dossier di candidatura. 

L'evento ha rappresentato un'importante occasione di confronto e condivisione, un momento cruciale per raccogliere gli spunti provenienti direttamente dal territorio. L'obiettivo è chiaro: costruire un progetto che non sia calato dall'alto, ma che nasca dall'ascolto e dal dialogo, riflettendo l'anima e le aspirazioni della città e dell'intera Val di Magra.

LA CITTÀ RISPONDE: UN DIALOGO PER COSTRUIRE IL FUTURO

Durante l'incontro, moderato da esperti incaricati di redigere il progetto, si è sviluppato un dialogo informale e costruttivo. I partecipanti hanno avuto l'opportunità di esprimere la propria idea di città e di futuro culturale, contribuendo a delineare un percorso di valorizzazione condiviso. L'Amministrazione comunale, scegliendo un ruolo defilato nel dibattito, ha voluto lasciare il palco interamente ai cittadini, dimostrando la volontà di rendere questo percorso un'autentica espressione della comunità. 

Questa prima fase ha mostrato un'adesione convinta da parte del mondo culturale sarzanese, che ha colto l'opportunità non solo per sostenere la candidatura, ma anche per rafforzare le reti e le collaborazioni all'interno del territorio. Un segnale forte che testimonia la vitalità e la passione che animano la città.

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CONCLUSIONE: LE FONDAMENTA DI UNA CANDIDATURA PARTECIPATA

L'incontro agli Impavidi ha posto le fondamenta per una candidatura che fa della partecipazione il suo punto di forza. Le idee e le visioni emerse da questo primo dibattito pubblico saranno essenziali per costruire un dossier solido e rappresentativo, capace di raccontare non solo la ricca storia di Sarzana, ma anche la sua capacità di progettare il futuro in modo collettivo e inclusivo. Un primo passo che dimostra come la vera forza del progetto risieda nella sua comunità.